Tibet: Tso aveva 16 anni, la polizia cinese l’ha freddata con un colpo alla nuca – Times – Traduzione Hurricane 53

I monaci del monastero di Kirti ad Aba, Sichuan, Cina occidentale, dicono di aver trovato una studentessa di 16 anni fra i 23 contestatori tibetani uccisi dal fuoco della polizia cinese domenica scorsa.


Ragazza tibetana

Lhundup Tso, è la più giovane vittima registrata nella severa repressione cinese, aveva ancora la cartella sulla schiena. Il suo corpo è stato portato al monastero insieme ad altre vittime per documentare ufficialmente che la protesta tibetana è stata un massacro.

Temono che possa essere rimossa dalla polizia armata cinese, nel tentativo di ridurre la più grande rivolta tibetana degli ultimi 20 anni.

Si dice che Tso fosse insieme ai 2.500 tibetani guidati dai monaci, che marciavano verso il quartier generale delle sedi del governo locale inneggiando, “lunga vita al Dalai Lama,” ed altri slogan indipendentisti. Erano partiti alle 11.30 ed affrontato circa 200 uomini della Polizia Armata del Popolo, in assetto da combattimento, armati di mitragliatrici.

Secondo il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia, che la scorsa settimana aveva confermato 23 morti, la polizia ha aperto il fuoco per disperdere la folla.

Il direttore del centro, Urgen Tenzin, afferma che i colpi avevano provocato il panico e una fuga precipitosa. Tso è stata ritrovata con il volto rivolto a terra, ma i monaci che hanno portato il suo corpo al monastero hanno detto che l’avevano colpita alla nuca.

Accanto a lei giaceva un suo compagno della scuola media tibetana di Aba, un ragazzo di 17 anni di nome Norbu, che è stato portato al monastero e fotografato insieme ad altre cinque vittime. Il suo magro dorso era coperto di sangue e nella cassa toracica aveva il foro di un proiettile.

Nell’unica immagine disponibile di Tso appare molto vivace. Sta posando per la macchina fotografica, con i lunghi capelli neri sulle spalle, spostati dietro le orecchie e un sorriso che unisce le rosse guance che identificano i tibetani di questa luminosa regione di allevatori che vivono in cima all’altipiano tibetano.

Si pensa che il padre Jigshe e la madre Sherab siano degli allevatori semi nomadi, che nei mesi estivi si spostano verso i pascoli più alti. Essi hanno detto di essere particolarmente fieri della figlia, che è stata descritta come una degli allievi più bravi fra quelli del suo anno e la migliore della classe in matematica e lingua tibetana.

Gli annunci del governo cinese negano che ci siano stati dei morti ad Aba domenica, ma Xinhua, l’agenzia di stampa ufficiale, segnalava che la polizia aveva aperto il fuoco ai dimostranti “per autodifesa”.

I dimostranti, molti di loro compagni di scuola di Tso, avevano attaccato le scuole, gli ospedali e le sedi del governo con bombe Molotov e pietre, secondo quanto afferma l’agenzia. Avevano appiccato il fuoco alle automobili ed ai negozi di proprietari cinesi ed avevano attaccato i cinesi del posto con i coltelli. I rivoltosi avevano persino bruciato una stazione di polizia e provato a prendere le armi ai militari, secondo quanto sostiene Xinhua.

I sostenitori tibetani bollano gli annunci come come “propaganda”.

Dean Nelson – Times – Traduzione Hurricane 53

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