Cina: le torture praticate nella “società armoniosa” … consigiato agli adulti

Pochi anni fa in Cina fu lanciata in Cina una feroce persecuzione contro decine di milioni di praticanti del “Falun Gong”, un credo basato sui principi di Verità Compassione e Tolleranza. Per “rieducarli” furono impiegati più di un centinaio di metodi di tortura: alcuni sono descritti in questo post. Va aggiunto che queste barbarie furono applicate su anziani, ragazze adolescenti e donne incinta.

Alla luce di quanto sta accadendo in Tibet, esiste il ragionevole dubbio che le stesse tecniche verranno applicate per “rieducare” gli insorti di quel tormentato popolo.
Hurricane 53

 

Percosse e Droghe
Oltre alle tradizionali percosse, effettuate con bastoni o semplicemente prendendo a calci le vittime e possono provocare la morte del malcapitato; vengono iniettate delle droghe, a volte sono miscele ignote, che arrivano a danneggiare il sistema centrale nervoso, alcuni sono stati torturati fino a provocare alle vittime lo squilibrio mentale o la morte.

 

Scariche Elettriche
Gli ufficiali della polizia e le guardie carcerarie usano bastoni – talvolta muniti punte – elettrici ad alta tensione (fino a 300.000 volt) per provocare shock nelle parti sensibili ed in quelle intime delle vittime come: bocca, orecchio, palme delle mani, sotto i piedi e seni. Il bastone elettrico può essere inserito nella vagina della donna; sposata o nubile, per i carcerieri non fa differenza.

 

Talvolta, per aumentare la sofferenza, vengono usati simultaneamente più bastoni elettrici. La tortura può durare per sette ore consecutive, con effetti devastanti.

 

Ustioni
Le ustioni sono effettuate con le sigarette sul viso e lasciano il volto deturpato da cicatrici nere. Viene praticata sulle giovani donne allo scopo di sfigurarle per tutta la vita.

 
Per questa pratica polizia e carcerieri si servono anche di accendini; oltre al volto (bruciando persino le sopracciglia), le bruciature vengono inflitte sul mento, alle cosce, o sulle parti intime.

A volte, i carcerieri mettono barre di ferro nel carbone ardente fino a farle diventare roventi e poi le usano per bruciare il petto e le cosce.

 

Alimentazione Forzata

Inflitta (ufficialmente a scopo umanitario) quando le persone cercano di attuare lo sciopero della fame: le vittime sono sottoposte all’alimentazione forzata con una miscela di acqua salata concentrata, sciroppo di amido, succo di peperoncino e acqua, medicine irritanti, liquore di alta gradazione, detersivo, urina ed escrementi e così via, diluiti con l’acqua. Per evitare che la vittima resista, viene immobilizzata saldamente con corde, pesanti catene, o con le mani ammanettate dietro la schiena, viene anche messo sul capo un pesante “copricapo di ferro” per limitarne i movimenti.

 

“Il letto dei morti”
Chiamato anche “il letto che allunga”: usato per punire chi fa lo sciopero della fame o quelli che rifiutano di rinunciare al loro credo. Le mani e le caviglie della vittima vengono legate strettamente al “letto dei morti”, in modo che non possa muoversi. Poi i carcerieri o anche altri detenuti circondano la vittima per sottoporla all’alimentazione forzata attraverso il naso.

 

Il supplizio può durare anche una ventina di giorni, durante i quali la vittima giace immobile sul “letto dei morti”; per far evacuare le donne viene loro inserito a forza un catetere nell’uretra. Ad essa può essere associata la privazione del sonno e il lavaggio del cervello, che fanno aumentare la pressione sanguigna al punto di portare alla cecità.

 

Schiacciati sotto il letto

La vittima viene dapprima percossa da altri detenuti, la vittima viene accucciata, poi legata alle gambe ed ai piedi, mentre il collo viene a sua volta legato alle gambe, le mani sono poste dietro la schiena. In questa posizione la vittima viene posta sotto un letto e sopra il quale vengono messi dei pesi o altre persone per comprimere la sua schiena. Alcuni dopo questa tortura sono rimasti paralizzati.

 

Abusi Sessuali

Ufficiali della polizia e guardie carcerarie violentano singolarmente o in gruppo le donne, anche davanti alle altre detenute. A volte, dopo averle denudate, le gettano nelle celle degli uomini. Per fiaccare lo spirito delle vittime, scene di violenza vengono praticate per strada, davanti agli occhi della popolazione.

 

Le violenze sessuali vengono praticate anche inserendo oggetti, come lo sfollagente, nella vagina della vittime.

 

Aborto forzato
Per poter “utilizzare” le donne incinte nei campi di lavoro forzato, le guardie le costringono ad abortire, senza badare al periodo di gestazione in cui si trovano o se vi siano rischi per la vita della vittima.

 

Le iniezioni vengono praticate in presenza degli aguzzini che assistono al dolore della vittima e la scherniscono mentre abortisce; dopo la pratica la donna non ha diritto nemmeno ad un breve riposo.

 

La cella piena d’acqua

La cella piena d’acqua: la vittima viene posta nuda in una vasca di acqua lurida che arriva all’altezza del petto. Chi è sottoposto a questa tortura non può vedere la luce del sole per lungo tempo. Gli aguzzini decidono a loro piacimento la durata della tortura. Nella peggiore delle ipotesi le vittime muoiono, nella migliore escono dalla stanza con il corpo ricoperto di ulcere.

 

Congelamento, esposizione sotto il sole
In inverno, con temperature di 20°C e 30°C gradi sotto zero, gli aguzzini obbligano le vittime a stare in piedi all’esterno coperti solo con la biancheria intima.

 

In estate, le vittime vengono ammanettate e lasciate all’aperto sotto il sole cocente per ore; la tortura provoca svenimenti, ustioni sulla pelle e perdita di fluidi fisiologici. In alcuni “corsi di rieducazione”, per nascondere le atrocità, i carcerieri usano metodi ancora più perversi: in piena estate, rinchiudono stipate in una piccolissima cella le vittime per lunghi periodi ed aprono il riscaldamento al massimo per soffocarle.

 

I bastoncini di bambù

Lunghi bastoncini di bambù sono infilati sotto le unghie delle mani e/o anche dei piedi, causando alle vittime un dolore estremo. Quando la vittima sviene e perde conoscenza per il dolore, i carnefici infilano nuovamente i bastoncini di bambù per costringerla a svegliarsi. A volte per aumentare il dolore vengono infilati nella biancheria intima i mozziconi ardenti delle sigarette.

Legare la vittima ad un mezzo

I poliziotti legano la vittima dietro ad una macchina o a un motociclo, poi guidano il mezzo a tutta velocità, trascinandola, martoriandone il corpo di ferite e contusioni e spaccando le ossa. Le ossa a volte escono dalle ferite provocate dal trascinamento. Una variante consiste nel gettare prima la vittima nel fuoco e poi trascinarla con il mezzo

 

Lavoro in schiavitù

Le persone vengono imprigionate e costrette a lavorare in schiavitù, senza alcun compenso, in ambienti di lavoro pessimi. Gli oggetti prodotti includono confezioni di bastoncini da pasto, giocattoli da regalo per i fast-food e prodotti per capelli.

 

Bacchette “igenicamente testate”
Il Dipartimento di Spediziione dell’Ufficio d’Educazione al Lavoro di Pechino ha costretto la gente nel campo di lavoro a lavorare dalle 6:00 del mattino fino alle 9:00 di sera, a volte anche oltre mezzanotte. Dozzine di detenuti vengono rinchiusi in una piccola stanza, le bacchette da imballare sono buttate sul pavimento e spesso calpestate dalle operaie. Molte di loro hanno malattie della pelle, scabbia ed alcune erano tossicodipendenti o con malattie sessuali. Alcuni detenuti nutrono ostilità nei confronti della società e quindi sporcano la punta delle bacchette, strofinandole sui piedi o su altre parti del corpo. Il pagamento per il lavoro forzato è diventato un reddito per i poliziotti dei campi di lavoro.

 

Candele di cera che emettono forti odori chimici
Da luglio 2001, i funzionari del campo di lavoro Longshan hanno costretto i detenuti a produrre candele di cera in vari colori. Molti hanno sofferto di vertigini e debolezza ed hanno perso appetito dopo aver inalato gli odori tossici emessi dalle candele.

 

Cuscini per i sedili d’automobile
Il campo di lavoro forzato di Jiamusi ha costretto i detenuti a produrre cuscini per sedili di automobile dalle 7 di mattina alle 8 di sera, senza pause. Questo tipo di cuscini produce molta polvere, nociva alla salute, irrita il sistema respiratorio e causa pruriti in gola e difficoltà di respirazione. Nell’area di produzione non c’erano misure di sicurezza.

 

Gadget per fast food
I funzionari del campo di lavoro forzato Hewan nella città di Wuhan hanno costretto i detenuti a produrre giocattoli da regalo per ristoranti fast food fuori della Cina. L’officina apre alle 6 di mattina e rimane in attività fino alle 2 di notte.

 

Bastoni per il controllo traffico e stuzzicadenti
Il campo di lavoro Changlinzi ha costretto i detenuti con la vista migliore a saldare i bastoni per il controllo del traffico usati dalla polizia stradale. I bastoni sono esportati in Corea del sud.

 

I detenuti con la vista meno buona sono costretti a fare stuzzicadenti. Nel campo si lavora fino a 16-17 ore al giorno. Chi non lavorare velocemente finisce col lavorare giorno e notte.

 

Spaghetti e pane di farina di mais sono gli unici cibi disponibili. I detenuti subiscono la torture di scosse elettriche e percosse.

Ed il mondo “civile” tace …. 

 

Rielaborato da Hurricane 53, tratto da Clearwisdom.net

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